sabato 8 febbraio 2014

Tsipras: l'anti-Renzi che viene dalla Grecia.



Alexis Tsipras, 39 anni, leader di Syriza.                                
Alexis Tsipras 39 anni, da Atene. Queste le generalità della nuova stella della sinistra radicale greca, leader del partito di estrema sinistra Syriza candidato a presidente della Commissione Europea alle prossime elezioni di Maggio. Tsipras in questi giorni è in tour in Italia, con "l'obiettivo di unire la sinistra radicale europea" dice. E' arrivato ieri sera al Teatro Valle, il teatro più antico di Roma, occupato da più di due anni e ancora in autogestione, agitando in aria il pugno chiuso. La sua visita è l'occasione per lanciare una lista a suo sostegno nata da un appello a firma di un gruppo di intellettuali: da Flores d'Arcais a Andrea Camilleri, da Barbara Spinelli a Luciano Gallino.

Tsipras, che si ispira alla sinistra italiana "perchè la sua storia è stata un grande laboratorio da imitare" dice, ha come miti Togliatti e Berlinguer. Nella sfida impossibile alla conquista dell'Europa il giovane greco dovrà vedersela con il candidato dei socialisti europei Martin Schulz. Una vittoria è quasi impossibile ma ciò non toglie che l'enfant prodige ellenico possa dare non poco fastidio al socialista tedesco, costringendolo a una mediazione per la composizione del parlamento a urne chiuse.

Le ambizioni di Tsipras spaventano non poco l'Unione Europea. Gli obiettivi del suo programma politico sono essenzialmente tre: rinegoziazione del debito pubblico, contrasto al neoliberismo e riassetto della zona euro. Tsipras, pero, dall'Europa non ci pensa proprio a uscire poiché sostiene che uscire «sarebbe come abbandonare un edificio in fiamme senza spegnere l’incendio. L’Europa è il nostro campo di battaglia, qui si gioca la partita». 

La forza di questa leadership forte e carismatica, che in Grecia ha portato il suo partito a balzare in testa a tutti i sondaggi, ha una storia abbastanza lunga, che si intreccia con gli eventi che negli ultimi anni hanno inciso sul destino della Grecia. Alle elezioni del maggio 2012 per il rinnovo del parlamento greco Tsipras mandò in fumo ogni previsione di voto, conquistando il 16,8% dei consensi e ottenendo, pur senza mai darvi seguito, l'incarico di formare un nuovo governo dal presidente Papoulias. Alle nuove tornata del giugno 2012, pur ottenendo il 27% delle preferenze Syriza neanche stavolta riuscì ad andare al governo. Le "larghe intese alla greca" fra i socialisti del Pasok e i conservatori di Nuova Democrazia la relegarono al ruolo di opposizione. Questo ragazzo, erede della sinistra storica, è ormai una leggenda in Grecia, un tempo culla della civiltà occidentale oggi, invece, divenuta uno dei paesi a rischio default, in recessione dal 2009, con un tasso di disoccupazione che si attesta intorno al 27,3% e nuovi tagli imposti dal Fondo Monetario Internazionale e dall'Unione Europea per accedere al piano di aiuti e prestiti dell'UE.

Storia recente, dunque, che ha incuriosito i tanti delusi della sinistra italiana che ieri erano seduti in prima fila al Valle: da Paolo Ferrero e Paolo Cento a Furio Colombo e un defilato Stefano Rodotà che dichiara: "sono qui per ascoltare e capire. Non ho firmato l'appello". Il giovane astro della sinistra ellenica ne ha per tutti, compresi i colleghi italiani, Renzi e Grillo, a cui non risparmia attacchi al vetriolo. Riferendosi al segretario Pd dichiara "non basta essere giovani per fare qualcosa di buono". E per il leader del Movimento 5 Stelle, un consiglio "non si governa dicendo sempre no". Tsipras ha aperto così la sua tournée elettorale in Italia. Il suo esordio, pur conquistando non più di un trafiletto sulle principali testate nostrane, deve però incuriosire quanti guardano al destino dell'Italia e dell'intera Europa come due eventi collegati. Il bagno di folla a Roma è indice di un risveglio della sinistra europea che, assicura Tsipras, "se unita batterà la Merkel".


1 commento:

  1. Se ciò è stato possibile in Grecia è perché i movimenti anarchici e fascisti di distruzione di massa si sono distinti in modo marcato dal resto della politica (vedi Alba Dorata). In Italia ciò non è accaduto, mescolando rabbia, incompetenza e violenza con chi ha davvero voglia di una ricostruzione intelligente e pianificata del paese: tutto nel Movimento 5 Stelle.

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